image
Oncologa

DR. ELEONORA GAROFOLI

Il mio compito è quello di gestire quotidianamente pazienti affette da varie patologie oncologiche femminili (mammella, ovaio, utero e polmone...) cercando, prevalentemente attraverso trials clinici, di affrontare la malattia tenendo conto di tutti quei fattori di variabilità di genere che permettono una migliore gestione di tutto il percorso oncologico.

About Me

Ricercatore Ad esempio, parlando di tumore polmonare, gli ultimi dati epidemiologici dimostrano una crescita esponenziale di questo patologia nelle donne (con aumento dell'incidenza e della mortalità), anche a causa dell'aumento del consumo di tabacco nella popolazione femminile. E' stato inoltre osservato che, a parità di fattori di rischio, le donne sviluppano più frequentemente il tumore, in particolare l'adenocarcinoma polmonare;si ammalano in età più giovanile e sono più frequentemente portatrici di varianti genetiche associate a peggior prognosi. Il progetto di ricerca ha, pertanto, lo scopo di inquadrare queste differenze biologiche all'interno delle principali patologie neoplastiche femminili al fine di riuscire a mettere in atto un percorso di tipo assistenziale più completo (dalla prevenzione al trattamento e alla successiva riabilitazione). Raccontaci qualcosa di te... Mi chiamo Eleonora Garofoli e sono un'oncologa molto soddisfatta della propria scelta professionale. Da sempre mi è piaciuto aiutare le persone con problemi di salute provando ad essere, con la mia umanità e professionalità, vicina ai pazienti e ai loro familiari. Ho avuto esperienza con le diverse patologie neoplastiche, di tipo solido ed ematologico. Nel mio percorso professionale ho scelto anche di lavorare presso una Onlus di pazienti ematologici da seguire a domicilio per provare a gestire la patologia da un punto di vista più familiare. Questo nuovo progetto di ricerca rappresenta anche per me una novità che mi permette di essere sempre dalla parte del paziente, ma in un ruolo completamente diverso da quello svolto fino ad ora. Puoi illustrarci in cosa consiste concretamente la tua ricerca? Il mio compito, infatti, è quello di gestire quotidianamente pazienti affette da varie patologie oncologiche femminili (mammella, ovaio, utero e polmone...) cercando, prevalentemente attraverso trials clinici, di affrontare la malattia tenendo conto di tutti quei fattori di variabilità di genere che permettono una migliore gestione di tutto il percorso oncologico. Quale importanza ha per te la ricerca clinica nella pratica medica quotidiana? Nella pratica medica quotidiana la ricerca clinica è molto importante soprattutto perché fino a qualche anno fa c'era una bassa rappresentazione delle donne negli studi clinici e questo ha rappresentato, senza dubbio, un fattore cruciale che ha limitato,fino ad oggi, la raccolta dei dati. La donna era infatti considerata un “piccolo uomo” e si pensava che tutti i risultati progressivamente prodotti potessero essere meccanicamente traslati al genere femminile. Da qualche anno appunto si sta cercando di creare un percorso molto più complesso e specifico che ha lo scopo di delineare programmi, organizzare servizi ed informare nel modo più corretto la popolazione. La mia attività, pertanto, si inserirà in un modello molto più ampio su scala nazionale in cui si cercherà di creare in un prossimo futuro una specifica personalizzazione dei trattamenti oncologici. Che significa fare ricerca clinica al “San Donato”? Fare ricerca clinica al San Donato è un'opportunità importante per me e per i miei colleghi di riuscire a gestire in modo completo i pazienti affetti da diverse patologie che fino a qualche tempo fa erano costretti a doversi allontanare dal proprio territorio per affrontare e curare la propria malattia. Tutto questo, infatti, viene quotidianamente reso possibile da una seria professionalità da parte dei diversi operatori (personale infermieristico, data manager e una cospicua presenza medica) e dalla collaborazione anche di diverse figure più recenti (onco-geriatria, psico-oncologa e nutrizionista) che ci supportano a 360 gradi nella gestione del paziente oncologico.