"Non esiste una buona medicina se non è accompagnata dalla ricerca". questa convinzione, basata sulle richieste dei migliori professionisti che operano nella sanità aretina e propongono progetti di ricerca a corredo e supporto delle loro attività, è stata sottolineata da Paola Butali, presidente della Fondazione Cesalpino in occasione della approvazione del bilancio e della illustrazione dei programmi svolti e di quelli già programmati. Sono 15 i progetti di ricerca clinica avviati o ai blocchi di partenza presso l'Ospedale San Donato: alcuni finanziati al 100% dalla Fondazione, altri in partnership con aziende del territorio e soprattutto con il Calcit, con cui esistono consolidati e forti rapporti e progettualità comuni.
Per questi progetti sono stati "arruolati" molti dei migliori giovani medici (e non solo) attualmente presenti al San Donato, impegnati al fianco dei professionisti più esperti in ricerche di altissimo livello, le cui conclusioni sono sempre oggetto di pubblicazioni in riviste scientifiche italiane e straniere. E che hanno una immediata efficacia nella cura e nella organizzazione stessa dei percorsi assistenziali.
"La provincia di Arezzo è attualmente il secondo territorio italiano cardiologicamente protetto". Lo ha sottolineato la presidente Butali nel ricordare che dal 2010 la Fondazione Cesalpino ha promosso il progetto Arezzo Cuore con la finalità di attivare la rianimazione cardio-polmonare con defibrillazione per i pazienti colpiti da arresto cardiaco. In questo arco temporale sono stati installati nel territorio provinciale 770 defibrillatori e formati circa 20.000 soccorritori laici, addestrati alle manovre di rianimazione cardiopolmonare e all'uso dei defibrillatori semi-automatici.