Guardateli e metteteveli bene in testa i volti di questi giovani che compaiono nel puzzle fotografico. Sono i ricercatori che la Fondazione Andrea Cesalpino ha portato all’interno dell’ospedale di Arezzo e della sua provincia. Molti di loro sono già conosciuti ed apprezzati professionisti, e senza timore di smentita, tanti sono già diventati bravi quanto o più dei loro maestri.
Mentre il dibattito politico imperversa sulla bontà o meno della riforma sanitaria toscana e su benefici o costi subiti dalle strutture aretine, la Fondazione Cesalpino con altre associazioni e strutture di volontariato di questa provincia, sono impegnate concretamente per far arrivare da noi i più promettenti neolaureati nelle diverse discipline, vincitori di bandi di ricerca ed impegnati da subito nella attività sanitaria alla quale apportano le più moderne conoscenze. Un patrimonio di inestimabile valore, di cui troppo poco si parla.
A questa non sempre profonda conoscenza si porrà rimedio venerdì prossimo, in occasione della “Notte europea dei ricercatori”. La Fondazione ha organizzato, a margine del programma ufficiale degli eventi promossi dalle università e dai centri di ricerca pubblici, un evento che ha l’obiettivo di diffondere i contenuti e i valori della ricerca clinica promossa dalla Fondazione stessa anche attraverso il contributo di cittadini ed imprenditori del territorio.
La Ricerca Clinica è una funzione strategica complessa che porta allo sviluppo delle conoscenze, delle capacità innovative e delle competenze dell’intero sistema delle cure del territorio. Nei suoi 11 anni di vita la Fondazione ha finanziato 4 borse di specializzazione, 16 borse di ricerca annuali, 12 borse di ricerca clinica e 10 contratti di ricerca, per un investimento di circa 2,5 milioni di euro. L’evento avrà luogo venerdì 28 settembre alle ore 18,00 presso il Circolo Artistico di Arezzo. A moderare l’incontro saranno Paola Butali, presidente della Fondazione e Leonardo Bolognese, direttore del Dipartimento Cardio-Neuro Vascolare dell’USL Toscana Sud Est, che ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita della Fondazione stessa. L’iniziativa è incentrata sul tema dell’importanza della ricerca clinica nella pratica medica quotidiana e delle ricadute sulla salute e il benessere della comunità aretina.
Alcuni ricercatori della Fondazione presenteranno i risultati del loro lavoro:
Antonio Pulerà: “Dignity in care. La dignità del paziente come valore di cura”;
Tiziana Fierro: “Screening dell'aterosclerosi asintomatica per la stratificazione del rischio cardio-vascolare”;
Sabrina Torchia: “Il ruolo della tele-assistenza per pazienti critici dimessi dalla UOC Pneumologia e UTIP di Arezzo”;
Silvia Bertocci: “Radioterapia stereotassica nei pazienti oligometastatici”;
Giulia Massa: “Carcinoma del colon-retto nel paziente anziano”
Il programma prevede, inoltre, una lectio magistralis di Gianfranco Montesi, neo direttore della Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese.
“Tutte le migliori iniziative – sostiene Leonardo Bolognese - nascono da un bisogno non soddisfatto. In campo sanitario forse uno dei principali bisogni è la possibilità di poter ottenere risorse a supporto dell’attività assistenziale, clinica, ma anche nel campo dell’educazione e della formazione. Da questo concetto partì 11 anni fa l’idea di creare una Fondazione, in modo tale che si potessero creare i presupposti per poter accompagnare non soltanto l’attività clinico-assistenziale degli operatori sanitari, ma soprattutto l’educazione e la formazione degli stessi e la capacità e possibilità di coniugare l’assistenza clinica con la ricerca”.
Al termine dell’evento, la Fondazione Cesalpino offrirà un aperitivo a tutti i partecipanti con la possibilità interloquire direttamente con i ricercatori e i numerosi medici dell’Azienda Sanitaria presenti.
Chi è Gianfranco Montesi
61 anni, origini marchigiane, Gianfranco Montesi si è laureato a Bologna e specializzato in Chirurgia Toracica a Trieste e in Cardiochirurgia a Verona, con importanti esperienze all’estero, in particolare a Bruxelles e a Parigi. Viene dall’Aou Careggi dove si è occupato in particolare del percorso cardiochirurgico del paziente e della gestione e trattamento delle urgenze ed emergenze in cardiochirurgia. Ha al suo attivo oltre 3.500 interventi come primo operatore e molti altri come tutor per i chirurghi in formazione e la sua casistica operatoria riguarda le patologie cardiovascolari acquisite dell’adulto acute e croniche. In particolare si occupa di trattamento della patologia ischemica: interventi di rivascolarizzazione miocardica in Circolazione Extra Corporea e a cuore battente, interventi per complicanze dell’infarto acute e croniche; patologia valvolare: interventi di sostituzione e di riparazione anche con accesso mininvasivo; patologia vascolare aortica acuta e cronica; patologia congenita dell’adulto; patologia dell’arteria polmonare: trattamenti dell’ipertensione polmonare tromboembolica; assistenza circolatoria in insufficienza cardiaca acuta. Si è inoltre occupato della gestione del rischio clinico all’interno del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare di Careggi.